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Ologramma e comunicazione: che lo show abbia inizio.

Tra fantascienza e applicazione pratica.

RED, azienda produttrice di videocamere di altissimo livello, ha appena lanciato sul mercato il suo primo smartphone, Hydrogen One. Grazie al display olografico sarà possibile visualizzare contenuti in 3D, dall’ ologramma ai giochi interattivi. La realtà virtuale vista in Star Wars e altri film di fantascienza diventa oggi accessibile a tutti o quasi, considerando il prezzo di lancio di 1.200$ del nuovo smartphone. In realtà la tecnologia alla base dell’ ologramma risale alla prima metà del secolo scorso, anche se per poter essere applicata si è dovuto attendere gli anni sessanta. Il padre dell’olografia è il fisico Dennis Gabor, che nel 1971 vinse il premio Nobel per la fisica proprio grazie a questa invenzione. L’olografia è una tecnica fotografica che utilizza un sistema di proiezione per replicare la realtà fedelmente o costruire personaggi immaginari, grazie a un’illusione ottica.

Spettacolo o comizio, che ologramma sia!

Tupac Shakur al Coachella nel 2012, Michael Jackson ai Billboard Music Awards nel 2014, il duetto tra Whitney Huston e Cristina Aguilera l’anno scorso. Il prossimo passo degli ologrammi musicali? Pochi giorni fa è stato annunciato un tour di 80 concerti con un repertorio di svariate canzoni di Ronnie James Dio, celebre star dell’heavy metal deceduta nel 2010. Sul palco, con l’ ologramma di Dio, il chitarrista Craig Goldy, il bassista Bjorn Englen, il batterista Simon Wright e il tastierista Scott Warren.

Ma gli ologrammi servono solo per riportare in vita i morti? Ebbene no. PSY, il rapper sudcoreano autore di Gangnam Style, nel 2013 ha replicato i suoi seguitissimi show per 16 volte al giorno nel parco divertimenti Everland Resort alle porte di Seul. Come ologramma, naturalmente. Anche in politica le performance hi-tech stanno prendendo piede: dal comizio di Erdogan a Smirne nel 2014 alla recente e costosa campagna elettorale di Jean-Luc Melenchon. I media francesi hanno stimato, infatti, che una videoconferenza in 3D come questa abbia un costo tra i 50.000 e i 100.000 euro. E in Italia? Questo inverno Beppe Grillo ha abbandonato i comizi politici per tornare in teatro con “Grillo VS Grillo”, un monologo in cui dialoga con il suo ologramma.

L’ ologramma in pubblicità.

La tecnica olografica è uno degli strumenti più avanzati a disposizione della comunicazione pubblicitaria, dove il cosiddetto “effetto WOW” è sempre più richiesto, come dimostra anche il crescente interesse verso il marketing sensoriale. L’ologramma, infatti, permette di creare esperienze di forte impatto visivo e rendere più efficace il messaggio, grazie alla combinazione di informazioni dinamiche virtuali.

Whirlpool, in collaborazione con The Marketing Project, ne ha mostrato un ottimo esempio a Eurocucina 2016, l’appuntamento del Salone del Mobile di Milano dedicato all’arredamento per la cucina e agli elettrodomestici da incasso. All’interno del forno premium della linea Built-in di Hotpoint, uno dei brand di Whirlpool Corporation, l’innovativa tecnologia di proiezione olografica ha permesso di raccontare le avanzate tecnologie del forno con un suggestivo effetto scenico. All’interno della cavità si poteva vedere la cottura di pane, arrosto e altre elaborate ricette in 3D, accompagnate da grafiche dinamiche e testi in movimento.

Un racconto coinvolgente ed efficace, un forte punto di richiamo che ha attratto più del 50% dei visitatori dello stand e convinto più dell’80%. La dimostrazione di quanto l’innovazione possa cambiare in meglio il nostro modo di vedere, interagire, conoscere.

 

Holographic tecnology

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